lunedì 17 dicembre 2007

Quante belle parole!

Mi sono chiesta più di una volta chi siano quelle persone che con tanto affanno s'impegnano ad emanare leggi che promuovono l' uguaglianza, il rispetto, la fraternità nell'intento di raggiungere la piena realizzazione della persona umana. Mi piacerebbe conoscerli per capire se credono veramente in ciò che scrivono, se perseguono quei principi che pongono a fondamento della nostra società... si insomma, sono solo tante belle parole o è tutta una farsa? In questi giorni sto leggendo fogli e fogli di leggi, decreti, indicazioni curricolari che parlano di una scuola che deve porre al centro dei suoi interessi la persona-alunno... non si parla più di individui senza personalità e spessore, ma di PERSONE in grado di pensare, che hanno esigenze proprie e sentimenti, e proprio intorno ad essi la scuola articola i suoi programmi. Si decanta un'istituzione scolastica che diventa una comunità in cui gli alunni imparano uno dall'altro; una comunità di dialogo perché gli alunni, mettendo a confronto le loro idee, prendano atto che esistono altri punti di vista; una comunità di diversità, in cui gli alunni scoprano e imparino a conoscere la società multietnica in cui viviamo, e crescere così nel rispetto di chi ha tradizioni e credenze diverse dalle nostre. Insomma una grande comunità che insegna non solo ad imparare, ma che insegna soprattutto "ad essere".
Verrebbe da dire che sono tante belle parole chiuse all'interno di una fragile bolla di sapone fluttuante nell'aria... affascinante sì, ma il primo piccolo ostacolo la farà esplodere e di quelle parole non rimarrà nulla! Se la scuola riuscisse realmente ad infondere nelle persone tali sani principi , il mondo cambierebbe totalmente... forse inizierebbe a girare al contrario, forse accendendo il telegiornale non sentiremmo parlare più di infanticidi, di violenze, di missioni punitive, di pestaggi ai danni dei tanto temuti extracomunitari, di pedofilia, di sequestri, di prostituzione, di mafia... insomma la cronaca nera diverrebbe un labile ricordo.
Come si può credere a una vita migliore se sono le persone più care, quelle che ti stanno vicine, quelle in cui credi, gli amici di sempre che ti pugnalano alle spalle?! E' tutto una grande e bella utopia? Abbiamo forse tutti perso il senno della ragione, non sappiamo più distinguere il buono dal cattivo, non conosciamo più la differenza tra un pugno e una carezza, tra odio e amore?!
Sicuramente la maggior parte di noi ha abbandonato quel sentiero favoloso sul quale ci si era incamminati da piccoli, ma molti sono rimasti, molti sono ancora in grado di regalare un sorriso gratuito, di tendere una mano, di avere una parola di conforto. Qualcuno mi diceva tempo fa che nella vita sono i più forti ad andare avanti, quelli senza scrupoli, quelli che la parola sensibilità non ce l'hanno scritta nel loro vocabolario... i più deboli soccombono, restano indietro, sono destinati inesorabilmente a morire.
Non sono d'accordo! Credo che forti siano le persone in grado di aprire il loro cuore, siano le persone che professano ancora l'uguaglianza e il rispetto e lottano per ottenerli, siano le persone che amano...
Se la mia vita è un percorso, vedo una valigia al mio fianco... la riempirò con quanto di bello e positivo ho, ma i dispiaceri non li lascerò fuori... anche se sono un bel fardello da portare dietro serviranno a rendermi più forte... un angolo lo riserverò anche a quei fogli di belle parole, non è inchiostro sprecato finché ci sarà qualcuno disposto a leggerle, ascoltarle e realizzarle! Forse il mondo non inizierà a girare al contrario, ma ci sarà ancora qualcuno pronto a sorridere sinceramente al primo passante sconosciuto che incontra sulla via annebbiata dall'indifferenza.