mercoledì 8 ottobre 2008

Sono ancora qui

Con immenso piacere ho trovato un tuo messaggio nella mia casella di posta... non ti ho dimenticato!
Non aggiorno più il mio blog da tanto tempo perché mi sento sterile di parole, pensieri e credo anche di sentimenti... anche io non ho passato un bel periodo, potrei definire l'estate appena conclusa come la più brutta della mia vita: 15 agosto 2008, un giorno da cancellare dalla mia storia!
Dopo tanti passi avanti, sono precipitata vorticosamente nel passato e ancora una volta mi sono fatta male... mi sto rialzando a stento, giorno dopo giorno, nutrendomi della forza di chi mi vuole bene. Aggrapparsi alla vita e difendere la propria persona è un diritto e un dovere al quale non possiamo venir meno...non ci verrà data un'altra opportunità... eppure sono così poche le volte in cui me ne ricordo... ho ripreso a maltrattare il mio spirito, il mio cuore , il mio fisico... che dire, non ci sono molte parole, solo una grande rabbia... sono io la prima a non aver rispetto per me stessa...
Sto imparando ad amarmi e a sorridere di nuovo, sto imparando che esistono sentimenti puri e persone oneste, sto imparando a cercare la gioia e la serenità svanita, sto imparando a riconoscere l'amore vero e sincero... questo è ciò di cui ho bisogno...
Ben presto calerà il sipario sulla triste recita del 2008, le luci si spegneranno, le voci, i pianti, le bugie si perderanno nel buio di un ricordo... spero di essere pronta per una nuova vita, che non sia recita ma grandiosa, reale, splendida realtà...
Ti saluto con grande affetto e se avrai voglia di parlare sappi che io ci sono... un abbraccio

venerdì 29 febbraio 2008

Vorrei incontrare la felicità

Quella passata è stata una notte difficile, tormentata da oscuri e dolorosi pensieri... ed ora, come spesso accade, mi trovo qui a scrivere. Mi rendo conto di ricorrere a questo mio spazio nei miei momenti più disperati, quando vorrei urlare la mia rabbia e il mio dolore e mi sembra che nessuno più voglia ascoltarmi. Perché sono così poche le volte in cui riesco a condividere gli attimi di gioia e serenità? Perché non riesco a trasmettere un messaggio positivo? Perché trovo le parole solo per esprimere i miei stati d'animo più bui? Non è strano che io mi lasci travolgere e sconvolgere più da eventi tormentosi che dalla vita sorridente che mi ruota intorno? Probabilmente le emozioni che ci feriscono hanno una potenza tale che se non ne parlassi mi porterebbe all'autodistruzione. Parlarne è un po' come esorcizzarle. Dare voce al dolore, aiuta, anche se in minima misura, a liberarsene. A volte penso che le mie amiche siano stanche di ascoltarmi, di ascoltare parole che raccontano sempre la stessa storia. Come dargli torto? In realtà sono stanca anch'io... mi sembra di ripetere da tanto lo stesso copione, il mio corpo si dispera in un labirinto senza uscita, la mia testa è stanca di pensare, giustificare, costruire splendidi ragionamenti di sabbia, il mio cuore... già il mio cuore... il mio cuore vive di sentimenti contrastanti, contraddittori, pulsa follemente di rabbia, di amore, di vendetta, di perdono... Che pazzia è mai tutto questo?
Vorrei incontrare la felicità... quella vera, che rilassa le membra, che acquieta il cervello, che rasserena il cuore... e mi chiedo se tutto ciò sia pura realtà o fantastica utopia...

sabato 16 febbraio 2008

Vana gloria

Una mia amica ieri mi ha detto : "Non sai che darei perché qualcuno mi noti e mi dedichi l'attenzione che danno a te!" Bene a questa mia amica vorrei rispondere che a volte vorrei essere trasparente... Lei, così insicura, crede che la strada per raggiungere la piena consapevolezza di sé sia qualche complimento carino, due parole gentili e un abbraccio senza senso.. Vorrei che sapesse quanto è vuoto e vano tutto ciò! Vorrei che sapesse quanto mi sento insicura io: "la bellezza non ti regala di certo quella forza d'animo che vorresti!" Io mi guardo dentro e a volte sprofondo nel maledetto vuoto che mi assale, sento la terra mancare sotto i piedi, vedo l'ipocrisia che mi circonda e la nausea che provo per tutto questo mi distrugge il corpo e l'anima... cosa te ne fai dei complimenti quando nascondono un secondo fine? E' così importante avere un minuto di gloria per sentirsi importanti, per sentirsi vivi? Vivi?! Forse è un concetto che non riesco a capire, più comprensibile a chi sente di aver trascorso la propria vita nell'ombra! Eppure so che quel mondo confettato, fatto di belle parole, sorrisi ammiccanti, inviti appetitosi, non nasconde sentimenti sinceri, affetti veri, amicizie disinteressate...
Cara amica mia, vorrei che tu sapessi quanto quelle voci rumorose siano un peso per le mie orecchie, vorrei che tacessero, vorrei solo il silenzio intorno, perché comunque, per quante possano essere, nel cuore ti senti sempre inesorabilmente sola... e ti accorgeresti che quel minuto di gloria non vale poi molto...

giovedì 24 gennaio 2008

.........?

Più volte mi sono chiesta
cosa possa pensare una persona come te
ma in fondo credo che i tuoi pensieri siano ben pochi
tu ti preoccupi solo di organizzare il tuo lavoro e le tue scopate

Più volte mi sono chiesta
cosa possa provare una persona come te
ed in realtà credo che il tuo cuore non sia
predisposto ai sentimenti e che tu non sappia
e non saprai mai amare

Più volte mi sono chiesta
come si possa essere come te
in verità conosco le risposte...le conosco tutte
Eppure spesso sono cieca e sorda

Mi rifiuto di accettare la realtà
perché fa troppo male
perché il pensiero che tu sia ciò che sei
mi spaventa da morire...

Ma ogni volta ci sei tu
sempre pronto a distruggere i miei pensieri
a sbattermi in faccia la realtà
maledetta realtà...
mi chiedo solo perché ti ho incontrato

mercoledì 23 gennaio 2008

GRAZIE...

Grazie a tutti coloro che amano la vita e lottano per salvaguardarla, grazie a tutti coloro che vedono ancora negli altri delle persone e tendono una mano per aiutarle, grazie a tutti coloro che hanno parole di conforto, sguardi amichevoli, sorrisi sinceri, grazie a tutti quelli che dedicano con tenacia ogni giorno a coloro che sono bisognosi di cure... grazie a tutti coloro che hanno fatto della propria vita e del proprio lavoro una missione di salvezza, grazie a quanti pensano ancora che salvare una vita non sia solo una vittoria professionale, grazie a chi nella sofferenza sa dare amore, dolcezza, serenità... grazie a tutti coloro che oggi mi permettono ancora di poter abbracciare una delle persone a me più care, di vedere ancora il suo sorriso, di ascoltare ancora la sua voce... grazie perché in un momento buio, avete riacceso la speranza!



Grazie a te Nico, per le tue parole... per il tuo esserci...

giovedì 10 gennaio 2008

Quando la vita è appesa ad un filo...

Cos'è la vita, cos'è la morte? Ci diciamo spesso "vivi intensamente ogni attimo della giornata, perché potrebbe essere l'ultimo".... ma poi, di sera, quando le nostre membra si rilassano, quando i pensieri e le preoccupazioni si dissolvono lasciando il posto ad un vuoto incolmabile, quando gli occhi sono stanchi di guardare, le orecchie non vogliono più ascoltare, le parole sono mute e le mani sterili di calde carezze, ci chiediamo mai se abbiamo vissuto davvero intensamente la nostra giornata?! Se abbiamo assaporato fino in fondo ogni cibo, bevuto anche l'ultima goccia , respirato così profondamente da sentire esplodere i polmoni, corso così velocemente da percepire perfettamente ogni battito del nostro cuore... se abbiamo gioito di ogni sorriso, parola, gesto... se abbiamo alzato il capo e guardato negli occhi chi, sfiorandoci la spalla, per un piccolissimo istante ha incrociato la nostra vita... se abbiamo amato e detestato, pianto ed esultato di gioia, litigato e poi trovato parole di conforto... se abbiamo detto tutto ciò che avevamo da dire...
A volte forse dimentichiamo che tutto ciò non ci è dovuto e non è per sempre...ma è un bellissimo dono datoci in prestito per un periodo di tempo a noi sconosciuto... Persi nell'inseguire un qualcosa che è sepolto nel cassetto dei ricordi, non riusciamo più a vivere intensamente neanche la più piccola emozione... e poi... quando Lei arriva... sentiamo che il mondo è in debito con noi, abbiamo la sensazione che ci venga ingiustamente tolto qualcosa e ci chiediamo "perché?"
Quel perché non ha risposta... l'anima rimane sospesa, il corpo si muove su di un fragile e vacillante filo... il silenzio ci circonda e noi, così piccoli nel non comprendere l' immensamente grande e il misterioso e affascinante mistero della vita, continuiamo a cercare, a correre affannosamente, a porci domande che rimarranno eternamente solo domande... senza vivere.


"Se volete davvero afferrare lo spirito della morte,
spalancate il vostro cuore sul corpo della vita.
Poiché la vita e la morte sono unite e indivisibili,
proprio come lo sono il fiume e il mare"

lunedì 17 dicembre 2007

Quante belle parole!

Mi sono chiesta più di una volta chi siano quelle persone che con tanto affanno s'impegnano ad emanare leggi che promuovono l' uguaglianza, il rispetto, la fraternità nell'intento di raggiungere la piena realizzazione della persona umana. Mi piacerebbe conoscerli per capire se credono veramente in ciò che scrivono, se perseguono quei principi che pongono a fondamento della nostra società... si insomma, sono solo tante belle parole o è tutta una farsa? In questi giorni sto leggendo fogli e fogli di leggi, decreti, indicazioni curricolari che parlano di una scuola che deve porre al centro dei suoi interessi la persona-alunno... non si parla più di individui senza personalità e spessore, ma di PERSONE in grado di pensare, che hanno esigenze proprie e sentimenti, e proprio intorno ad essi la scuola articola i suoi programmi. Si decanta un'istituzione scolastica che diventa una comunità in cui gli alunni imparano uno dall'altro; una comunità di dialogo perché gli alunni, mettendo a confronto le loro idee, prendano atto che esistono altri punti di vista; una comunità di diversità, in cui gli alunni scoprano e imparino a conoscere la società multietnica in cui viviamo, e crescere così nel rispetto di chi ha tradizioni e credenze diverse dalle nostre. Insomma una grande comunità che insegna non solo ad imparare, ma che insegna soprattutto "ad essere".
Verrebbe da dire che sono tante belle parole chiuse all'interno di una fragile bolla di sapone fluttuante nell'aria... affascinante sì, ma il primo piccolo ostacolo la farà esplodere e di quelle parole non rimarrà nulla! Se la scuola riuscisse realmente ad infondere nelle persone tali sani principi , il mondo cambierebbe totalmente... forse inizierebbe a girare al contrario, forse accendendo il telegiornale non sentiremmo parlare più di infanticidi, di violenze, di missioni punitive, di pestaggi ai danni dei tanto temuti extracomunitari, di pedofilia, di sequestri, di prostituzione, di mafia... insomma la cronaca nera diverrebbe un labile ricordo.
Come si può credere a una vita migliore se sono le persone più care, quelle che ti stanno vicine, quelle in cui credi, gli amici di sempre che ti pugnalano alle spalle?! E' tutto una grande e bella utopia? Abbiamo forse tutti perso il senno della ragione, non sappiamo più distinguere il buono dal cattivo, non conosciamo più la differenza tra un pugno e una carezza, tra odio e amore?!
Sicuramente la maggior parte di noi ha abbandonato quel sentiero favoloso sul quale ci si era incamminati da piccoli, ma molti sono rimasti, molti sono ancora in grado di regalare un sorriso gratuito, di tendere una mano, di avere una parola di conforto. Qualcuno mi diceva tempo fa che nella vita sono i più forti ad andare avanti, quelli senza scrupoli, quelli che la parola sensibilità non ce l'hanno scritta nel loro vocabolario... i più deboli soccombono, restano indietro, sono destinati inesorabilmente a morire.
Non sono d'accordo! Credo che forti siano le persone in grado di aprire il loro cuore, siano le persone che professano ancora l'uguaglianza e il rispetto e lottano per ottenerli, siano le persone che amano...
Se la mia vita è un percorso, vedo una valigia al mio fianco... la riempirò con quanto di bello e positivo ho, ma i dispiaceri non li lascerò fuori... anche se sono un bel fardello da portare dietro serviranno a rendermi più forte... un angolo lo riserverò anche a quei fogli di belle parole, non è inchiostro sprecato finché ci sarà qualcuno disposto a leggerle, ascoltarle e realizzarle! Forse il mondo non inizierà a girare al contrario, ma ci sarà ancora qualcuno pronto a sorridere sinceramente al primo passante sconosciuto che incontra sulla via annebbiata dall'indifferenza.